L’Equitazione Etica propone un approccio ai cavalli basato su tre principi cardine:
Al primo posto c’è la qualità della vita e il benessere degli equidi. Come primo passo occorre garantire ad ogni cavallo la possibilità di soddisfare le esigenze di specie , quindi di poter vivere in ampi spazi in compagnia dei propri simili.
Considerare il cavallo come un individuo senziente in grado di pensare, prefigurare, valutare, provare emozioni e la cui mente è responsabile di ogni comportamento espresso;
Riconoscere l’alterità del cavallo, che ricopre una parte attiva all'interno della relazione, un soggetto e non oggetto, la cui diversità è rispettata e rappresenta un valore.
Approccio cognitivo-relazionale.
Secondo le scienze cognitiveil comportamento animale nasce da un ragionamento: gli animali hanno pertanto la facoltà di riflettere, prefigurare, ricordare, proiettarsi nel futuro, immagazzinare ed elaborare informazioni. Tale visione considera l'animale come partner attivo all’interno di una relazione alla pari.
L'approccio cognitivo-relazionale al rapporto uomo-cavallo si discosta da ogni metodo di doma o addestramento . Esso si rivolge alla mente del cavallo, alle sue capacità di apprendimento e si pone l’obiettivo di aiutarlo a sviluppare il suo potenziale cognitivo. Attraverso questo approccio, il comportamento del cavallo viene interpretato sulla base delle motivazioni di specie e dei processi cognitivi. Cavalli ed umani appartengono entrambi a due specie sociali, caratterizzate da molteplici motivazioni che li spingono a vivere in società con i propri simili e mettere in atto comportamenti sociali. L’aspetto della relazione diventa quindi una priorità e una dimensione da preservare, nutrire e accudire.